giovedì, febbraio 27, 2014

(21/02) 2014 l'anno del compasso

Contatto.

Vi dirò com' è andata.
Mentre capite che un grandangolo può suggerire alla mente un esploso enorme rispetto al misero teatro che avete davanti, vi rendete contemporaneamente conto del fatto che anche questo spettacolo sarà una enorme bolla televisiva. Una voce fuori ha già iniziato a ripetere "signori solo altri due minuti signori prego seduti" troppe volte, il volteggio degli abiti estremi - a volte terribili a volte solo naive, e l'invasione delle tette puntute ingioiellate truccate, come negli anni gloriosi in cui -forse- questo Ariston aveva una gloria.
Teste mature su corpi non loro, urlano oppure scattano, immagine immagine immagine "forse meglio se mi metto che dietro si legge POLTRONISSIME".
Eccolo, minuto, il direttore del circo. applaudono il suo medio saluto, i suoi medi auguri, le sue medie didascaliche osservazioni. cronaca di una morte annunciata.
Noioso, perbenista, lento, retorico, ti seguono i degenti d'ospedale cercando di capire se vali un vello come quello che ti è stato pagato.
Siete ora privi di qualsiasi riferimento. il varietà offre un menù da Domenica In condensato in meno ore, è stato decongelato un mago illusionista dicono, poi canta qualcuno ah si è il figlio noiosissimo di un padre noiosissimo che ha scritto una litanìa che la dovete riascoltare perchè la scuola genovese e mia madre si innamorò ed io ve la rifaccio che se commuovo vinco.
Fiumi di parole incrociate, la scaletta viaggia serrata e una donna in galleria urla "300 euro per non vedere nienteeeeeee" e dal palco una risposta a caso. non preoccupatevi. avete già sentito che i tentati suicidi sono stati passati durante la serata d'apertura. avete evitato con questa furbata della semifinale anche l'ospite politico. sapete già che questo spettacolo si fa carico morale della situazione in cui verte il paese intero e lo si vede benissimo dalla mancanza di fiori nella scenografia. avete appreso in 1,274 secondi che un cantante di un gruppo degli anni '70 è scomparso pochi istanti prima in un incidente stradale ma adesso pubblicità.
La valletta è meno bella di quelle oche strapagate che non sanno parlare questa si che fa ridere mentre decide da dove entrare e cambia d'abito e sviluppa le gag che porco mondo come fa ridere. Avrete anche il momento dello scandalo, sacrilegio un cantautore tra i big ha infranto le regole del santo festival quindi dovrà essere messo alla gogna, ma ti prego caro autore disonesto, torna a trovarci domani che la ribalta non si nega a nessuno e cazzo quanto ci dispiace ma devi proprio andare fuori dalla gara che qui non siamo a perdere tempo con dei brani editi nella parrocchia del quartiere. ma già ti volevamo bene, potresti avere un futuro, magari iscriviti l'anno prossimo.
Ora però canta lui in persona ssshh proprio lui, che credevate che il reparto archeologia di mamma SIAE si perdesse ad inseguir farfalle. quindici minuti di ricerca della tonalità per lui, quindici(alla n) della celebrità che si è rubato con una sola canzone scritta, per parlare intonando coperto da una valanga di pianoforte che bravissimo il pianista ma quando canta questo.
Tra un "entra di qua" ed un colpetto che ancora non hai imparato a star sotto il riflettore e guardare in camera, tra un 'lo annuncio io' ma 'no questa era la mia battuta del momento', lo show procede inesorabile lungo le sue 4 ore. Ed i due pietosi sul palco lo fanno notare, abbiamo un'età qui, come voi in sala e voi a casa tutti, mica si può continuare la televisione fino oltre le 23...quasi sbadigliano, gli duole moltissimo dover presentare le nuove proposte che nuove è una parola davvero blasonata nella modernità.
i così chiamati BIG si susseguono tronfi delle loro cover, stasera che sera, rifiorisce ad libitum la musica leggera italiana. sono tutti ma proprio tutti accompagnati da ospiti ancora più BIG che non è mai abbastanza. allora l'ex cantante di un ex-gruppo spunta insieme ad un attore ed una modella che suonano rispettivamente batteria e basso il che ci porta alla conclusione che la musica è proprio per cani e porci. infatti un altro attore attempato e visibilmente ubriaco fa da spalla ad una specie di muppet con un flanger in bocca, sbagliando totalmente il brano ma il bello della diretta e Sanremo è Sanremo, poi è la volta di un big meno big insieme ad uno che mascherato si propone come un big di altro settore, quello alternativo quindi ora spopolerò anche nel mainstream e per farvi vedere quanto valgo invito a suonare la batteria uno che famoso e famigerato lo è davvero, però qui fa la figura del cane pastore senza gregge.
Ospiti internazionali quindi, che sollievo. peccato che a medioman e valletta non siano stati pagati sufficienti rimborsi per imparare un pò di lingua straniera -che mica nella vita uno si può ammazzare di lavoro senza motivo- e allora ciao grazie grande abbiamo qui con noi tommy lì come stai ti piace l'Italia e la pizza e per finire, si deve passare alla fase ultima, prima delle ATTESISSIME premiazioni.
L'ospite viene presentato leggendo le ultime righe dell'ultima cartelletta, stanchi che solo dopo 8 ore in miniera ci si sente così stanchi - ma guarda se questa esibizione la si può passare dopo la mezzanotte meledetti autori- e quindi ecco finalmente gli unici 12 minuti di vera musica (probabilmente) dell'intera manifestazione.altro ospite internazionale ma è il momento di andare avanti, il tuo bisnonno aveva origini italiane quindi tu parlerai benissimo italiano, cosa ti piace, hai girato per la città, il tuo nuovo singolo lo presentavi qui stasera e grazie della presenza e la pizza si è buonissima e le donne beh le italiane sono insuperabili e vabbè adesso però accomodati che dobbiamo andare a casa.
Signori e signore, ecco il vincitore. con un sottinteso "abbiamo-dovuto-sdoganare-stocazzo-di-RAP" ecco a voi il ragazzetto bravo bravo che viene dalla terra dei fuochi che però lui mica spara lui si esprime col rap e a forza di parole in rima è arrivato al cuore della gente, che bravo che è e che bel business è il rap ma quanto ci farà mangiare già sto contando il contante.
Hanno passato la dogana le canne, i tatuaggi, le creste i piercing non vedo perché non il rap. figli e pronipoti di mtv che passano per la rai in elegante scivolata quasi che non ve ne accorgete. uscendo dal teatro in preda a convulsioni da sbadiglio, le persone accalcate a caccia di celebrità riescono a confondervi con attori o cantanti a caso mentre voi starete pensando a dove/cosa mangiare e quanto il parcheggio esclusivo custodito del teatro avrà prosciugato la vostra carta di credito.
Vi ritroverete in strada a pensare a quanto rimpiangete il Festivalbar.

Compasso

Il teatro Ariston di Sanremo, credo come tutti i teatri visti in tv o gli studi televisivi stessi, è davvero piccolo e vecchio.Si, vecchio, non vintage o antico. Le locandine appese, le bacheche dorate di alluminio, i pavimenti ed i bagni, le sedie come il bar o le insegne, tutto sa di bar-sport. Frequentato a questo punto solamente nella settimana del Santo festival, forse un paio di giorni di attività per il Premio Tenco (che alcuni rumors danno per prossimo alla chiusura), vanta un bestiario umano davvero notevole. Sarete a disagio anche se ultra-settantenni. Nella serata della semifinale dell'edizione 2014, di venerdì, questo bestiario a quanto pare si espande raggiungendo livelli estremi di velinismo, nota malattia della modernità che riduce le persone a mere sagome da scatto digitale e le spinge, nei casi incurabili, all'avvicinamento di celebrità vere o presunte, di modo che l'aura di queste possa trasmettersi o almeno il loro manager possa decidere di fare un'avance. Ma veniamo all'evento.
Fabio Fazio, per l'ennesima volta presentatore del festival, è personaggio stanco e poco carismatico. Le sue battute -sarà colpa degli autori- sono del livello dei film di Fabio Volo. nota bene: dei film di Volo. Un democristiano al fronte. Ma con un conto in banca accresciuto di €600.000 per sole 5 serate.
Lo spettacolo somiglia, anzi, è l'estensione di Fazio. Un po' come vedere un episodio del Bagaglino ma più lungo del solito. Battute a salve sulla politica, sul sociale, sulla crisi, nemmeno un accenno biografico o critico -critico!- su ospiti o cantanti in gara. La presenza del Mago Silvan e poi il cameo di Gino Paoli illustrano bene la ventata di novità che il festival ci porta. Il primo entra giustificando subito la sua lunga assenza dalla tv per via delle sue costanti turnè a Las Vegas dove va fortissimo, il secondo come già detto, è il fantasma di sé e come cantante beh..a ognuno i suoi pareri in proposito.
Così mentre si alternano esecuzioni di dubbio gusto (la versione di Nel blu dipinto di blu di Gualazzi con Bloody Beetroots e Tommy Lee dei Motley Crue è davvero imbarazzante, della versione di DeAndrè di un pezzo di DeAndrè vorrei evitare di parlare) apprendiamo al volo e decontestualizzata la notizia della morte per incidente di F. Di Giacomo cantante del Banco Del Mutuo Soccorso. Decontestualizzata perché appena accennata e priva di sentimenti o risonanza sulla serata. Ma si sa, quelli del progressive non contano. Viva la musica leggera.
E la comicità innocua della prima serata. La Littizzetto è, assecondando il tenore del festival, innocua e meno simpatica del solito. Sarà che l'abbiamo sopportata sempre in pillole ed ora invece…
Viene poi la volta dello scandalo-momento. Riccardo Sinigallia squalificato perché qualcuno avrebbe segnalato l'avvenuta esecuzione del pezzo un anno prima del Sanremo. Trattandosi di una rassegna di inediti, la cosa risulta inaccettabile e le regole sono regole. Peccato.
Quattro ore sono lunghe, come questo articolo direte, ma ci tengo a delineare bene il tutto affinché possiate correre a prenotare il biglietto per la prossima edizione. E poi se siete arrivati fino a qui è che, in fondo, Sanremo oppure il gossip, vi stuzzica.
In questo tempo lunghissimo gli stessi presentatori più volte ripetono che sono stanchi e che preferirebbero essere a casa con i loro cagnetti. Ripetiamo, €600.000 Fazio, €370.000 Littizzetto per le 5 serate, euro più euro meno.
I big con le loro versioni di pezzi famosi vanno dal cantante de Le Vibrazioni con Scamarcio alla batteria a Giusy Ferreri con Alessandro Haber (!) passando per Antonella Ruggiero con Digiensemble Berlin e Frankie HiNrg con Fiorella Mannoia. In tutto questo la giuria di qualità presidiata dal regista Virzì e composta da personaggi più o meno legati alla musica si prepara a votare giudicando soprattutto le nuove proposte di cui abbiamo i quattro finalisti con codice 1 2 3 4 se volete mandate un sms al costo di solo €1,02 astenersi minorenni.
Si esibiscono Zibba, scuola genovese, Diodato, cantautore malinconico, TheNiro penalizzato anche da un audio pessimo nella sua esibizione indie, Rocco Hunt, baby rapper napoletano.
Prima del finale al cardiopalma, viene pigramente invitato ad esibirsi Paolo Nutini, che effettivamente tra una Caruso intonata con pronuncia dubbia ma grande voce, Candy altro suo classico e Scream per lanciare il nuovo album, si pone una spanna più in alto di tutta la qualità finora sciorinata liberamente. Bene il sound, bene i brani, bene lui.
Ma come per tutti gli ospiti non italofoni, viene incalzato da domande ed osservazioni in italiano proprio perché a noi, di assumere gente che sappia anche un minimo di inglese, non va giù. Prima che lo chiediate, il cache dell'interprete è stato assorbito dalla parcella dei presentatori e probabilmente investito per le mirabolanti imprese di Silvan.
Il resto è già storia antica. Rocco Hunt ha vinto, perché in qualche modo qualcuno doveva pur istituzionalizzare questo benedetto rap, e farlo passare attraverso Sanremo poteva e doveva essere la mossa giusta. Se poi questo passe-partout è anche del sud, povero sud, sofferente sud senza lavoro, violento ma di cuore allora…il quadro è perfetto. Tutti uniti, almeno per Sanremo ed i Mondiali di calcio. Che tenerezza.


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