mercoledì, agosto 26, 2009

commozione da disservizio

sottofondo: hush - kula shaker cover

Ho conosciuto Glasy al Forrò Pirata,come lo chiamano per questo martellante mix musicale che lo contraddistingue. Eravamo al quarto giorno in Fortaleza e non mi parve vero di poter scambiare due chiacchiere con lei, soprattutto in un faticoso ma simpatico italo-portoghese.
Mi torna in mente ora un'indicazione che mi diede ad un certo punto...-Se vivi dove hai detto,forse potresti conoscere un mio vecchio amico- disse con aria curiosa -Cura un chiosco sul vostro lungomare, ha un occhio diverso dall'altro.
Si trattava del chiosco dove per il lungo e torrido periodo estivo usavo occupare un sontuoso quadrato di sabbia libera delle dimensioni del mio telo+infradito.
Associo questo episodio liberamente al periodo iniziale della mia permanenza a Londra. Fui in contatto con un ragazzo italiano che lavorava per una agenzia immobiliare. Luca era,seppi successivamente, cugino di mia cugina - o qualunque definizione possa avere questo tipo di parentela -.
Come quando, passando per Antibe diretti verso il territorio basco,chiamai un amico che non sentivo da tempo il quale si trovava in villeggiatura... si può intuire dove.

Ora vedo un film. Va via la luce. Spengo il monitor e riaccendo il salvavita raggiunto con fatica nella stanza accanto.
Tre brevi flash intermittenti e buio. Tutti i cani del vicinato stanno latrando. Tutti gli antifurti stanno suonando, voci lontane si spengono all'improvviso.
Accendo una sigaretta, torna la luce e mentre realizzo che non vedrò mai la fine di quel film -perchè inizio a credere ai suggerimenti delle coincidenze- mi sporgo dalla ringhiera per sentirmi un patriarca maledetto che osserva la sua città morta.
Scrivo questi avvenimenti perchè mi rendo conto soltanto ora di presenziare l'unico appartamento rimasto ad avere energia elettrica qui, o almeno nel raggio di uno sguardo indagatore. Blackout-esente.
Sono qui, dal balcone, la mia vita sta per subire svolte improvvise, sento un formicolìo nei piedi ma l'unico rumore che mi accompagna è l'insistente battere il soffitto di una falena.

martedì, agosto 25, 2009

non detti.

non ti ho mai detto che lascerò tutto con una piccola dose di rammarico...piccola perchè quello che mi mancherà saranno le doti vitali di questo luogo,solamente le indispensabili.
non ti ho mai detto che finalmente assaporerò la libertà di non sentire sguardi davvero alti su di me,quelli col nasino un pò all'insù abbastanza da rendere un'immagine alterata e sgradevole.
non ti ho mai detto che le città non sono esattamente tutte abitate da vuoti a perdere,da "cafoni" impomatati e donnine allegre,come mia nonna amava definirle con un tocco di simpatia e condivisione.
non ti ho mai detto che qui si preferisce una vita frugale ed intensa piuttosto che un costante andamento lento da provocare automatico mal d'auto.
non ti ho mai detto che i soldi qui si preferiscono effettivi più che promessi,ed è difficile farli apparire con trucchi da prestigiatore emergente.
non ti ho mai detto che qui la libertà è libertà,non un'imitazione da modello cinematografico americano.
non ti ho mai detto che non si sopportano le dittature a meno di non essere portati per abbandonarsi al poco offerto senza domandare se la vita riserva sorprese ulteriori.
non ti ho mai detto che qui si preferisce andare verso il capolinea scegliendo arbitrariamente il percorso piuttosto che aspettare che il mezzo trovi la strada più dritta da solo.
non ti ho mai detto...che le cose non dette a volte sono suggerimenti velati che non hai mai colto,dardi leggeri per costruire opinioni in cerchi concentrici,discorsi ovattati sul filo del dormiveglia.

venerdì, agosto 14, 2009

detti.

tira più un pelo di fica che un carro di buoi.
dall'invenzione di trattori e mietitrici gli uomini hanno potuto allenare le loro sinapsi nella sola ricerca della visione del pelo di fica mentre l'evoluzione suggerisce che anche questa mitica figura filiforme sta scomparendo (...)
riusciranno i nostri omaccioni a resistere senza avere più occupazioni,mentre i campi e la fica reinventano se stessi?