domenica, settembre 25, 2011

tardo antico

sottofondo: un motivetto solare che non ricordo bene.

in quest'aria fumosa e ansiogena la mia mente continua a sussurrare questa canzone.credo sia molto vecchia,di una pop band,ma non ricordo altro.
il fatto è che come ci si aspetta in certi ambienti o situazioni, non so, si da più per scontata una serietà, un contegno o una leggera repressione di clericale aroma. nulla di ufficiale,nulla di sensazionale, una scena ordinaria ma pur sempre stucchevole in cui non riesco ad evitare di pensare a quel motivo -ma ti pare il momento questo?-
la risposta che mi sono dato è che il mio povero cigolante ingranaggio vada in loop quando una discussione arriva al paradosso della triplice ripetizione. un deja vu su due diversi livelli, oppure se preferite, un b-movie carente di montaggio -anche se continuo ad adorare le scene dell'insetto gigante tagliuzzate e ripetute per dare enfasi alla strage-.
funziona più o meno così. l'interlocutore ha a che fare con un problema, o quello che sembra essere un grosso problema. in questo preciso istante mi stai parlando, io ti conosco si,decisamente sei collocato nella mia vita e tieni al tuo discorso in maniera così sanguigna che non posso non commentare, dovrò dare un contributo. non mi basterà un cenno affermativo della testa, non me la caverò con un mero "si,certo". ecco procedi lentamente verso un'esplosione scenica alla quale dovrei rimanere in choc o chessò, almeno meravigliarmi. il fatto però è che ho vissuto questo molte volte,forse questa vita non ha nemmeno l'esclusiva sul ricordo. ho tentato di capire e di carpire certe emozioni, ma ho imparato troppo presto che, se non cerco lo scontro, non voglio nemmeno vivere il problema. ora me ne vuoi passare uno, ma la mia alienazione è talmente avanzata che non riesco più a distinguere tra i rumori nella mia testa.

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